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Padiglione Uzbeko, Uzbekistan alla 59° Biennale di Venezia

Il Padiglione Uzbeko, Uzbekistan alla 59° Biennale d'Arte di Venezia: gli artisti del padiglione, le opere, gli orari, i periodi, il costo dei biglietti e la sede espositiva.

Padiglione Uzbekistan Biennale d'Arte 2022 a Venezia
Padiglione Uzbeko, Uzbekistan della 59° Biennale d'Arte - Padiglione Uzbekistan, Arsenale, Castello - Venezia

Mostra in corso dal 23 aprile al 27 novembre 2022

La 59° Biennale Arte aprirà al pubblico il 23 aprile. Ma il 20, 21 e 22 ci saranno le varie vernici ed eventi collaterali che sempre animano improvvisamente la vita artistica veneziana. La cerimonia di premiazione avverrà il giorno dell'apertura al pubblico.

Il titolo dell'edizione 59 della Biennale d'Arte è Il Latte dei Sogni.

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Padiglione Uzbeko, Uzbekistan alla 59° Biennale D'Arte di Venezia

Titolo della mostra al Padiglione Uzbekistan è Dixit Algorizmi–Il Giardino della Sapienza.

Artisti: Installazione sonora Charli Tapp, Abror Zufarov. Installazione botanica Studio Mary Lennox.
Curatori
: Space Caviar (Joseph Grima,Sofia Pia Belenky,Camilo Oliveira, Francesco Lupia)Sheida Ghomashchi.
Sede: Padiglione Uzbekistan, Quarta Tesa (Arsenale) - Venezia

Comunicato Stampa del Padiglione Uzbekistan alla 59° Biennale di Venezia

La Fondazione per lo Sviluppo Artistico e Culturale (ACDF) della Repubblica dell’Uzbekistan è lieta di presentare la prima partecipazione nazionale alla Biennale Arte di Venezia. Per il debutto alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte organizzata dalla Biennale di Venezia, ACDF presenta Dixit Algorizmi. Il Giardino della Sapienza curato e progettato da Studio Space Caviar (Joseph Grima, Camilo Oliveira, Sofia Pia Belenky, Francesco Lupia) e Sheida Ghomashchi. Il Padiglione dell’Uzbekistan presenta una riflessione sull’influente lavoro di Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi, scienzato ed erudito nato e cresciuto nell’odierna citta uzbeka di Khiva.

Dixit Algorizmi–Il Giardino della Sapienza si propone di interrogare i miti e le narrazioni all’origine delle tecnologie moderne, usando la lente degli studi artistici contemporanei per esplorare le loro radici dimenticate e le inedite risonanze con luoghi, tempi e culture lontane. Il padiglione offre interpretazioni distanti dalla tecnologia intesa come mezzo, riconoscendo la profondità e la complessità della sua storia da esplorare attraverso un ampio programma di attività pubbliche.

“Questo è il secondo anno che partecipiamo a La Biennale di Venezia, e dopo un’apertura di successo l’anno scorso, torniamo con nuove idee e sfide per il mondo dell’arte contemporanea. Quest’anno siamo orgogliosi di poter presentare il nostro progetto attraverso l’eredità della figura, nota in tutto il mondo, di Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi, la cui Casa della Sapienza fu un’autentica piattaforma per scoperte scientifiche cruciali, oltre a diventare il nucleo di tutte le attività successive nell’ambito della scienza contemporanea. Siamo grati ai nostri curatori, che hanno potuto reinterpretare i valori del grande studioso attraverso l’arte e avvicinarsi a questioni così rilevanti oggi.”

– Saida Mirziyoyeva, Vicepresidente del Consiglio della Fondazione per lo Sviluppo dell’Arte e della Cultura della Repubblica dell’Uzbekistan.

“L’opera e l’eredità di Al-Khwarizmi sono una brillante illustrazione di un processo complesso e multilineare, risultato di una storia di idee. È uno degli studiosi più importanti nella storia dell’umanità, famoso mentre era in vita e leggendario dopo la sua morte, eppure non si sa molto della sua storia. Siamo molto lieti che il tema scelto dalla curatrice, Cecilia Alemani, sia legato alle attuali idee e missioni della Fondazione nell’ambito delle arti contemporanee, poiché miriamo a promuovere l’approccio interdisciplinare in ogni aspetto del nostro lavoro.

La mostra sarà accompagnata da attività accademiche e concettuali che proseguiranno nel padiglione durante tutto il periodo della Biennale. Quest’anno invitiamo importanti figure del mondo dell’arte contemporanea a unirsi a noi in questo giardino artificiale, l’hub culturale ispirato alla Casa della Sapienza di Al Khwarizmi, e a partecipare al nostro programma aperto al pubblico che riunirà importanti professionisti del mondo dell’arte contemporanea, nonché artisti e curatori uzbeki emergenti. Il Padiglione dell’Uzbekistan ospiterà una serie di tavole rotonde, performance e persino un tradizionale duello poetico uzbeko. Il nostro programma pubblico fornirà il terreno fertile per artisti e curatori uzbeki e non, promuoverà il dialogo e aprirà la strada a future collaborazioni”.

– Gayane Umerova, Direttrice della Fondazione per lo Sviluppo Culturale e Artistico della Repubblica dell’Uzbekistan

“È nostra intenzione far sì che la Repubblica dell’Uzbekistan rappresenti un allontanamento dal paradigma classico che caratterizza la partecipazione alla Mostra Internazionale d’Arte, per cui principalmente il padiglione è inteso come un contenitore. Ispirandoci all’ambiente in cui operava al-Khwarizmi stesso, vogliamo che il padiglione diventi uno spazio di produzione di percezioni e scambi di idee, un ‘giardino della conoscenza’, per così dire, in cui voci eterogenee, dall’interno e dall’esterno del campo della produzione artistica, possano convergere e sovrapporsi. Abbiamo concepito questo spazio come un luogo di meditazione ma anche di composizione, in cui è possibile mettere in discussione l’ordine superiore delle cose e considerare la traiettoria delle storie di arte, scienza, tecnologia, filosofia e innovazione da nuove prospettive. Durante i sette mesi della Biennale d’Arte, artisti, studiosi, storici, scienziati, scrittori e filosofi saranno invitati ad affrontare la possibilità di modernità alternative, non tanto cercando di sostituire l’immagine attuale della modernità, quanto di espanderla riconoscendone le origini profonde, in tempi e luoghi lontani e inaspettati.”

– Joseph Grima, Space Caviar il giardino della sapienza

Le ricerche più significative di Al-Khwarizmi si sono svolte alla Casa della Sapienza di Baghdad, centro internazionale di ricerca e istruzione.
La Casa della Sapienza era un luogo di incontro e scambio, che si presume si sviluppasse attorno a giardini formali progettati secondo la tradizione islamica. Durante il suo mandato alla Casa della Sapienza, al-Khwarizmi svolse un ruolo fondamentale in innumerevoli attività scientifiche che coinvolsero un ampio gruppo di scienziati e intellettuali. Il design del Padiglione dell’Uzbekistan attingerà da questa tradizione di organizzazione dello spazio. La concezione islamica del giardino, come luogo di incontro e scambio, sarà reinterpretata, trasformandolo in uno spazio tecnologicamente aumentato di ricerca, riflessione e sperimentazione. Gli incontri e gli scambi all’interno del Giardino della Conoscenza saranno strutturati in un programma aperto al pubblico previsto per tutta la durata della Biennale.

Insieme al calendario di incontri ospitati nel padiglione, l’installazione sonora, Velocity0, del musicista uzbeko Abror Zufarov e dell’artista e compositore parigino e residente a Tokyo Charli Tapp, coprirà la funzione di hub per interconnettere un insieme di compositori internazionali, invitati a sperimentare con l’algoritmo di Velocity0, attraverso una piattaforma smaterializzata chiamata The Program. Così facendo, il contributo di ogni partecipante produrrà una partitura generativa unica, suonata in modo effimero fino al successivo aggiornamento, alimentando una narrazione organica non lineare del paesaggio sonoro. Mentre l’installazione si proporrà come un concerto algoritmico infinito, il suo programma inizierà con Transcode/ Transmute, una serie di performance intermittenti basate sugli elementi fondanti dell’antico sistema musicale dello Shashmaqom.

Velocity0 è un’installazione in continua evoluzione dell’artista Charli Tapp in cui, guidati da una serie di processi computerizzati, 88 elettromagneti colpiscono la testiera di un piano a coda elettro-acustico Yamaha CP80.

Nel 2021, la musica del musicista uzbeko Abror Zufarov ha sfidato il fantomatico compositore della Rete Neurale in occasione della mostra Dixit Algorizmi (CCA, Uzbekistan), nel tentativo di comporre una partitura infinita basata sugli insegnamenti ed equivoci di questa provocazione

Orari: Giardini dalle 10.00 alle 19.00. Arsenale dalle 10.00 alle 19.00 (dalle 10.00 alle 20.00 il venerdì e il sabato fino al 30 settembre). Chiuso il lunedì (escluso 13 maggio, 2 settembre, 18 novembre).
Biglietti: si invita a visitare il sito ufficiale.
Telefono: +39.041.5218711; fax +39.041.5218704
E-mail: aav@labiennale.org
Sito web: Biennale di Venezia


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