Padiglione Svizzero, Svizzera della 59° Biennale d'Arte - Padiglione Svizzera, Giardini della Biennale, Castello - Venezia
Mostra in corso dal 23 aprile al 27 novembre
2022
La 59° Biennale Arte aprirà al pubblico il 23 aprile. Ma il 20, 21 e 22 ci saranno le varie vernici ed eventi collaterali che sempre animano
improvvisamente la vita artistica veneziana. La cerimonia di premiazione avverrà il giorno dell'apertura al pubblico.
Il titolo dell'edizione 59 della Biennale d'Arte è Il Latte dei Sogni.
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Padiglione Svizzero, Svizzera alla 59° Biennale D'Arte di Venezia
Titolo della mostra al Padiglione Svizzero è The Concert.
Artisti: Latifa Echakhch.
Curatori: Alexandre Babel e Francesco Stocchi.
Commisari:
Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia Madeleine Schuppli, divisione Arti visive; Sandi Paucic, Project Leader; Rachele Giudici Legittimo, Project Manager.
Sede: Padiglione Svizzera, Giardini - Venezia
Comunicato Stampa del Padiglione Svizzero, Svizzera alla 59° Biennale di Venezia
All’inizio c’è la fine: il ciclo vitale secondo Latifa Echakhch
La mostra del Padiglione della Svizzera alla 59. Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale
di Venezia è intitolata The Concert ed è stata concepita da Latifa Echakhch, in collaborazione
con il percussionista e compositore Alexandre Babel e il curatore Francesco Stocchi.
Malinconici scampoli d’arte riempiono il primo spazio, dove i visitatori iniziano un viaggio a ritroso
nel tempo. In ogni sala l’atmosfera cambia – il tempo corre alla rovescia, dalla viva luce del giorno
alla sera precedente. Sempre più manifestamente ispirate a opere e tradizioni folcloristiche, le
sculture di ampie dimensioni appaiono vieppiù velate da un’oscurità incombente.
Sono scene di impermanenza, di catarsi, con cui l’artista Latifa Echakhch incanta i visitatori del
Padiglione della Svizzera alla Biennale Arte 2022, scene che mettono in luce il ciclo vitale in una
maniera composita e ricca di sfaccettature. La maggior parte dei materiali utilizzati per la mostra,
riciclati da precedenti Biennali, sono essi stessi risultato di una trasformazione.
Tra rituale e ritmo
L’artista Latifa Echakhch, residente in Svizzera, evoca i fuochi rituali presenti in molte culture. A
tale proposito si possono citare il rogo di pupazzi di paglia nella notte di San Giovanni, che
dovrebbe proteggere contro i demoni e le malattie nel periodo del solstizio alla fine di giugno, o, in
Svizzera, il «Böögg», dato alle fiamme sul Sechseläutenplatz per scacciare l’inverno. In questi
contesti il fuoco simboleggia sempre sia una fine che un nuovo inizio e la ciclicità del tempo.
Latifa Echakhch intesse un dialogo con l’edificio progettato da Bruno Giacometti nel 1951. L’artista
rivisita il suo programma architettonico e si appropria degli spazi nella loro interezza, della loro
relazione con la luce e dei diversi suoni che emergono da essi.
L’esposizione gioca con le armonie e le dissonanze, con il sovrapporsi di sentimenti di aspettativa,
appagamento e svanimento. Le sculture sono parte di un’esperienza orchestrata e avvolgente, di
una proposta ritmica e spaziale che offre ai visitatori una percezione più profonda del tempo e del
loro corpo.
«Vogliamo che il pubblico lasci l’esposizione con la stessa sensazione di quando si esce da un
concerto. Che senta l’eco di questo ritmo, di quei frammenti di memoria», afferma Latifa Echakhch.
«Ogni volta, la Biennale offre un profluvio di eccellenza artistica. Un’onda che culmina in una
magnificenza catartica per poi rifluire, lasciando un paesaggio deserto di edifici abbandonati».
Latifa Echakhch solleva la questione se l’arte, similmente alla musica, inizia a esistere soltanto
quando il silenzio e un senso di vuoto prendono il sopravvento.
Libro e il vinile
L’esposizione sarà accompagnata da un vinile e da un libro che riflettono le discussioni che hanno
guidato il progetto. Il libro presenta materiali d’archivio, interviste e testi critici, incluse
considerazioni teoriche attorno al suono, al ritmo e alla nozione di opera d’arte totale. In quanto
tale offrirà una chiave di lettura aggiuntiva della mostra.
Latifa Echakhch è co-rappresentata dalle gallerie Dvir Gallery, kamel mennour, kaufmann repetto e
Pace Gallery.
Informazioni utili per la visita
Orari:
Giardini dalle 10.00 alle 19.00. Arsenale dalle 10.00 alle 19.00 (dalle
10.00 alle 20.00 il venerdì e il sabato fino al 30 settembre). Chiuso il lunedì (escluso 13 maggio, 2 settembre, 18 novembre).
Biglietti: si invita a visitare il sito ufficiale.
Telefono: +39.041.5218711; fax +39.041.5218704
E-mail: aav@labiennale.org
Sito web: Biennale
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