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Mostra Gino Rossi a Venezia. Dialogo tra le collezioni CariVerona e Ca' Pesaro al Museo Ca' Pesaro di Venezia

Mostra Gino Rossi a Venezia. Dialogo tra le collezioni CariVerona e Ca' Pesaro in corso al Museo Ca' Pesaro di Venezia: gli orari, i periodi, il costo dei biglietti e le opere, la sede espositiva.
Mostra Gino Rossi a Venezia. Dialogo tra le collezioni CariVerona e Ca' Pesaro Venezia
Gino Rossi a Venezia. Dialogo tra le collezioni CariVerona e Ca' Pesaro - Museo Ca' Pesaro, Santa Croce 2076 - Venezia

Mostra in corso dal 23 febbraio al 20 maggio 2018

Al Museo Ca' Pesaro di Venezia apre una mostra dedicata a Gino Rossi, esponente dell'avanguardia veneziana, che proprio a Ca' Pesaro nei primi anni del secolo partecipava con Casorati, Boccioni e il suo amico Martini a indimenticabili mostre d'arte moderna.

Dal 23 febbraio al 20 maggio, la Galleria Internazionale d�Arte Moderna di Ca� Pesaro dedica una mostra a Gino Rossi, artista tra i pi� interessanti dell�avanguardia veneziana che proprio a Ca� Pesaro ha trovato il suo centro nei primi anni del �900.

Curata da Luca Massimo Barbero ed Elisabetta Barisoni, Gino Rossi a Venezia vuole restituire la forza e l�ampiezza dell�innovazione nata e cresciuta a Ca� Pesaro dal 1908 fino ai primi anni Venti, attraverso lo sguardo di uno dei suoi protagonisti.

La mostra s�inserisce all�interno di un rinnovato interesse per la figura di questo artista, a 70 anni dalla sua scomparsa. Il percorso espositivo, che si svilupper� negli ambienti espositivi al secondo piano del museo, si svilupper� intorno ad alcuni capolavori di Gino Rossi, realizzati nel corso di una carriera artistica breve eppure intensissima: alle opere di Ca� Pesaro si affiancher� il nucleo di significativi lavori raccolti e conservati nella collezione di Fondazione Cariverona.

L�esposizione, che � organizzata in collaborazione con BARCOR17, sar� inoltre arricchita da un catalogo edito da Marsilio (Venezia, 2018), con i testi dei curatori, Luca Massimo Barbero ed Elisabetta Barisoni, cui si affiancheranno le schede delle opere e un saggio di Nico Stringa, che a Gino Rossi ha dedicato una lunga e approfondita ricerca filologica e storica.

La parabola artistica di Gino Rossi (Venezia, 1884 � Treviso, 1947) � ricca di stimoli anche se molto circoscritta nel tempo. Nato a Venezia da una famiglia benestante, dopo gli studi a Fiesole e Venezia, si reca a Parigi nel 1907 insieme all�amico e collega Arturo Martini. L� entra in contatto con alcune delle pi� importanti esperienze artistiche del tempo, che contribuiscono a formare la sua poetica con sguardo internazionale e cosmopolita.

Il periodo parigino � a cui si alternano frequenti soggiorni in Bretagna � gli permette la frequentazione assidua di un milieu artistico e culturale da cui prender� ispirazione per la sua produzione: entrare in contatto con la poetica cubista e con i Fauve fa s� che, al rientro in Italia, Rossi sia uno tra gli artisti pi� aggiornati del suo tempo.

Il ritorno a Venezia avviene in un periodo in cui Nino Barbantini, appena diventato, a soli 23 anni, direttore della Galleria d�Arte Moderna e al contempo Segretario della neonata Opera Bevilacqua La Masa, comincia a promuovere la sede di Ca� Pesaro come un luogo aperto alle tendenze pi� recenti dell�arte italiana, secondo una visione antiaccademica e antitetica alle prime edizioni dell�Esposizione Internazionale d�arte ai Giardini.

Fin dalla prima mostra Bevilacqua La Masa a Ca� Pesaro, nel 1908, risulta evidente quanto l�arte moderna italiana sia davvero nata a Ca� Pesaro, o quanto meno ne abbia avuto piena espressione in un momento in cui doveva ancora svilupparsi, a livello nazionale, un pi� articolata rete dedicata alle nuove tendenze. Tra i primi partecipanti alle mostre capesarine ci sono artisti come Felice Casorati, Umberto Boccioni, Pio Semeghini, Arturo Martini cui si aggiunge, nel 1910, anche Gino Rossi. Attraverso i suoi potenti ritratti degli ultimi e dei reietti, o con la sublimazione del colore nei paesaggi onirici della laguna veneta, Rossi emerge ben presto per il suo violento e irreversibile abbandono dell�accademismo e il ritorno ad un�espressivit� originaria, quasi arcaica. La forma � per lui elemento �antigrazioso�, lontano dalla leziosit� di tanta arte dei primi anni del �900, in aperta contrapposizione con l�estetica decadente di molti suoi contemporanei.

Sono gli anni in cui l�isola di Burano diventa per Rossi la sua Bretagna, luogo ideale ma assolutamente non idilliaco dove passa lunghi soggiorni e dove si trasferisce anche a vivere, nel disagio e nella scomodit� pi� assoluta. La ritrattistica si concentra sugli umili, sugli individui ai margini della societ�. Rossi sceglie come protagonisti i pescatori o le loro mogli, cogliendo con pennellata energica e materica lo spirito di ogni figura ed esasperandone i tratti pi� duri, imperfetti ed esteticamente spiacevoli.

Tra i ritratti che saranno esposti a Ca� Pesaro troviamo Bruto (1913) uno dei migliori esempi dell�attenzione dell�artista verso i poveri e gli emarginati. Le pennellate forti scavano i tratti del volto, esaltando i segni di una vita difficile resa in tutta la sua crudezza. Questo ritratto � messo a confronto con la scultura Buffone (1913-14) di Arturo Martini: un grande busto in gesso dipinto che esplicita, in un gioco di rimandi estetici, la grande affinit� tra questi due artisti e le similitudini nelle loro ricerche.

Allo stesso modo, le figure femminili si discostano dai ritratti di aristocratiche e borghesi, comuni a larga parte della produzione di quegli anni: le donne di Rossi sono popolane, spesso madri, spesso vestite di scuro e con abiti semplici, distanti anni luce dalle donne sofisticate fin de si�cle.

In Ritratto di Signora (1914) e Maternit� (1913) il contesto � inesistente, cos� come la decorazione, in totale contrapposizione con la grande tela di Felice Casorati Le Signorine (1912) che le affianca e che invece racconta di giovani figlie della borghesia, riprese in un luogo ricco di simboli e riferimenti alla loro vita e alla loro condizione sociale. In Rossi si percepisce un�impronta espressionista, che abbandona la piacevolezza estetica concentrandosi sulla crudezza. La sua ritrattistica �, a tutti gli effetti, la risposta polemica al decadentismo floreale che trover� la sua conclusione solo con la Prima Guerra Mondiale.

Anche i paesaggi sono improntati ad un forte espressionismo, e risultano fortemente influenzati dai primi soggiorni in Bretagna: Douarnenez (1912) e Paesaggio nordico (1911) risalgono proprio a quel periodo e segnano l�inizio di un approccio che lo porter� ad un nuovo vedutismo, ancora una volta in contrapposizione con le esperienze artistiche contemporanee. Il soggetto prediletto, cos� come per molti suoi colleghi capesarini, � l�isola di Burano: lontana dal fasto decadente del centro storico, la piccola isola � un rifugio e un�inesauribile fonte di ispirazione. Barene a Burano (1912-13), insieme ad altri due paesaggi buranesi degli stessi anni, presenteranno al pubblico della mostra lo sguardo di Gino Rossi su questo ambiente primitivo ed ancestrale in cui uomo e natura si integrano in un legame indissolubile. A queste saranno affiancate le significative prove di alcune �sentinelle avanzate� del paesaggio moderno, cresciute sempre in ambito capesarino, come Pio Semeghini e Umberto Moggioli.

Nelle opere degli anni Dieci, il colore assume per Rossi un significato profondo che non si limita alla sola trasposizione della realt�: i blu, i verdi, i toni caldi dei suoi paesaggi sono in netto contrasto con i toni scuri dei ritratti. Il non-finito diventa mezzo di espressione costante e permette ai vuoti e ai pieni di bilanciarsi, lasciando quel senso di precariet� e di sospensione, tipico dei grandi artisti nella fase pi� matura.
L�esperienza della Prima Guerra Mondiale segna per sempre Gino Rossi e tutta l�avanguardia artistica italiana: i lavori dopo il 1918 sono pi� articolati e strutturati, incentrati su forme e volumi che riprendono la lezione di C�zanne.

In occasione di Gino Rossi a Venezia verranno esposti diversi studi su carta e linoleumgrafie che segnano un avvicinamento allo studio della composizione: in particolare in Studio per natura morta con violino e pipa (1922), un disegno a gessetti colorati, il soggetto si discosta da quelli trattati prima della guerra ma mantiene il tratto forte e sicuro. Poemetto della sera (1923), infine, conclude il percorso ideale tra i capolavori in mostra: una scena bucolica con animali al chiaro di luna, un senso di quiete precaria in cui il colore si fa pi� rarefatto e le forme diventano schematiche e archetipiche. Nel 1926 dopo solo 20 anni di produzione, Gino Rossi viene internato nel manicomio di Sant�Artemio a Treviso: non dipinger� mai pi� e morir� nel 1947, lasciando una grande incognita su come la sua ricerca artistica avrebbe potuto proseguire.

Gino Rossi a Venezia ripercorrer� la vita artistica del pittore attraverso alcuni dei suoi capolavori pi� significativi. Allo stesso tempo la mostra sar� occasione per mettere a confronto queste opere con quelle dei contemporanei capesarini e per sottolineare ancora una volta la forza espressiva e la personalit� unica e dirompente di Rossi. L�esposizione sar� infine un momento unico per rivivere la vicenda dell�Opera Bevilacqua La Masa e le collezioni della Galleria Internazionale d�Arte Moderna attraverso il prezioso nucleo di dipinti di Gino Rossi, acquisiti con intelligenza e conservati con grande passione dalla Fondazione Cariverona, da tempo � impegnata nella promozione e nella valorizzazione del proprio patrimonio artistico.

Orari: dal 1° di aprile al 1° novembre dalle 10.00 alle 18.00. Dal 2 novembre al 31 marzo dalle 10.00 alle 17.00. Natale e 1° gennaio dalle 11.00 alle 17.00. 26 dicembre dalle 10.0 alle 17.00. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì.
Biglietti: intero € 10, ridotto € 7,50, ridotto scuole € 4. Sono previste gratuità per residenti del Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate della Provincia di Venezia; interpreti turistici che accompagnino gruppi; docenti accompagnatori di gruppi scolastici fino ad un massimo di 2 per gruppo; accompagnatori (max. 1) di gruppi di adulti; partner ordinari MUVE; possessori di MUVE Friend Card; membri ICOM; titolari AMACI Card.
Informazioni e prenotazioni: dall’Italia 848082000; dall'estero +39 04142730892
Sito web: Museo Ca' Pesaro


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