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Punta della Dogana di Venezia

La Punta della Dogana a Dorsoduro Venezia: la storia, gli orari, i contatti, il costo e l'acquisto dei biglietti e le informazioni utili per la visita.

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Punta della Dogana Venezia
Punta della Dogana - Dorsoduro - Venezia

(Foto: Punta della Dogana e Salute, Venezia. Autore: Roberto Catullo)

Punta della Dogana si trova nell'estremità orientale del Sestiere di Dorsoduro nei pressi della Basilica della Salute. La zona possiede una posizione particolare e una morfologia unica, da cui deriva il nome; qui infatti la Serenissima aveva allestito la Dogana da Mar, dove i bastimenti che commerciavano nel Mediterraneo si ormeggiavano per le minuziose operazioni di registro, peso, valutazione e pagamento delle imposte, prima di procedere verso i rispettivi proprietari, spesso verso i Fondaci commerciali presenti in città.

Il sito si può facilmente ammirare da Piazza San Marco e passando a bordo dei vaporetti che solcano le acque del Canal grande, la linea 1 e la linea 2 di giorno, la line N di notte.

Storia di Punta della Dogana

Il 29 maggio 1177 l'intermediazione del doge Sebastiano Ziani (1172-1178), il grande trasformatore urbanistico di Piazza San Marco, portò alla Pace di Venezia firmata da Papa Alessandro III e l'imperatore Federico Barbarossa; il primo donò allora un anello alla città di Venezia benedicendola come regina dei mari, riconoscendola così come terza potenza europea tra Papato e Impero. La commemorazione e celebrazione dell'evento fu per secoli al centro del rito politico della Festa della Sensa.

Pochi anni dopo il doge Enrico Dandolo (1192-1205) trasformò la IV Crociata, indetta da Innocenzo III nel 1198, in un assedio e saccheggio di Costantinopoli che portò alla spartizione dell'Impero Romano d'Oriente; a Venezia spettò il bottino maggiore con "una quarta parte e mezza”; questi entrarono così in possesso delle isole della Grecia, con i principali scali navali, determinando l'inizio di un'egemonia mercantile sul Mediterraneo che fino ad allora aveva conosciuto la compartecipazione di Genova ai grandi traffici di merci.

I due antefatti servono a spiegare il perché della nascita dopo un secolo di una Dogana da Mar (insieme a una Dogada da Tera - che riceveva le merci in arrivo dalla Terraferma - a Rialto a San Polo) che fosse in grado di stoccare per il tempo necessario (operazioni di pesatura, registro e pagamento dei dazi e dei noliimposte) l'enorme quantità di merci che entrava ogni giorno a Venezia e che la vecchia Dogana, posta a San Biagio di Castello, non riusciva più a ricevere e gestire.

Fu decisa così la costruzione - tra il 1313 e il 1340 - della Dogana da Mar in una zona paludosa prospiciènte il Bacino di San Marco; qui furono eretti 8 magazzini, per lo stoccaggio e registrazione delle merci, che presentavano entrate sia sulla riva del Canal Grande sia su quella del Canale della Giudecca. Una torre fu posta a difesa dei preziosi carichi proprio sulla punta di fronte all'acqua.
Qui venivano svolte le operazioni connesse ai dazi e ai noli, qui si trovavano gli uffici per il pagamento delle tasse doganali delle merci le quali, una volta pagate le imposte richieste, prendevano la via dei vari fondaci della città come il Fontego dei Tedeschi o il Fontego dei Turchi.

La ristrutturazione dell'ormai antico edificio fu affidata dopo più di 3 secoli all'architetto Giuseppe Benoni nel 1677 il quale terminò i lavori nel 1682, circa 5 anni prima del termine dei lavori alla Basilica della Salute. Il Bonomi soprattutto monumentalizzò l'antica torre inserendo 3 colonnati ai suoi lati che sorreggono altrettante terrazze e, nella parte superiore inserì il fruppo scultoreo composto dai due Atlanti che sorreggono la Palla D'Oro che regge la statua rotante della Fortuna, un anemoscopio indicante la direzione del vento. Quest'ultima è conosciuta anche come Occasio, ed è opera di Bernardino da Lugano, già attivo alla Basilica del Santo di Padova e nella Chiesa di San Salvador a Venezia.

L'attività doganale de Punta della Dogana proseguì fino agli anni ottanta del Novecento quando il complesso iniziò a conoscere un periodo di abbandono interrotto dopo circa 20 anni dal concorso indetto dal Comune per l'assegnazione del recupero dell'area.

La Fondazione Pinault, in capo al magnate della moda francese François Pinault, vinse allora la gara indetta dal Comune e, dopo un restauro su progetto dell'architetto Tadao Ando, nel giugno 2009 aprì alla città di Venezia un altro importante contenitore d'arte contemporanea.

Architettura di Punta della Dogana

L'area è caratterizzata dalla presenza della Fabbrica della Salute, dal Palazzo del Seminario Patriarcale, e dalla Punta della Dogana.

L'edificio della Dogana ha una pianta triangolare, che segue la morfologia delle rive del Canale della Giudecca e del Canal Grande, ed � caratterizzato, sul lato prospiciente il Bacino San Marco, dalla presenza di una torre sormontata da un gruppo scultoreo raffigurante due Atlanti che sorreggono la Palla D'Oro - una sfera in bronzo dorato - in cima alla quale ruota una statua della Fortuna che funge da anemoscopio indicando la direzione del vento.
La statua della Fortuna, conosciuta come Occasio, è opera di Bernardino da Lugano.
Nella parte retrostante si trovano gli 8 magazzini un tempo destinati alle merci e ora ospitanti la Fondazione Pinault.

Guarda il Video della Fondazione Pinault


Come raggiungere la Fondazione Pinault di Punta della Dogana

In vaporetto prendere la linea 1 con fermata alla Salute.
La Fondazione Pinault si trova alla Punta della Dogana a fianco della Chiesa della Salute.

Orari: aperto dalle 10 alle 19. Chiuso il martedì. Ultimo ingresso alle 18.
Biglietti: Punta della Dogana + Palazzo Grassi: intero € 18; ridotto € 15. Gratuito per minori di 11 anni.
Telefono: +39.041.2401308
Sito Web: Palazzo Grassi



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