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Mostra Luigi Pericle (1916-2001) _ Beyond the visible alla Querini Stampalia di Venezia

La Mostra Luigi Pericle (1916-2001) _ Beyond the visible in corso alla Querini Stampalia di Venezia: gli orari, i periodi, il costo dei biglietti e le opere, la sede espositiva.

Mostra Luigi Pericle (1916-2001) _ Beyond the visible Venezia
Luigi Pericle (1916-2001) _ Beyond the visible - Fondazione Querini Stampalia, Campo Santa Maria Formosa, Castello 5252 - Venezia

Mostra in corso dal 11 maggio al 24 novembre 2019

La Querini Stampalia presenta la prima mostra su Luigi Pericle (Basilea 1916-Ascona 2001), protagonista del Secondo Novecento, e ultimamente rivalutato dalla critica dopo anni di oblio.

Comunicato stampa della mostra

La Fondazione Querini Stampalia di Venezia ospita la prima retrospettiva dell'artista Luigi Pericle (Basilea 1916-Ascona 2001), un protagonista della pittura europea del secondo Novecento, riemerso dopo anni di dimenticanza.

Autore basilese ma, d�origine paterna marchigiano (Monterubbiano), Luigi Pericle ha attraversato un capitolo di storia dell'arte apprezzato dai nomi pi� blasonati del sistema: dal collezionista Peter G. Staechelin a Sir Herbert Read, trustee della Tate Gallery, dal museologo Hans Hess, curatore della York Art Gallery, ai titolari della galleria Arthur Tooth&Sons di Londra dove espose negli anni Sessanta accanto ad Appel, Jorn, Ta`pies, Dubuffet o Mathieu. In seguito a una importante mostra itinerante ospitata in vari musei anglosassoni, Pericle si ritir� per� improvvisamente a vita privata.

Era il 1965. Con la moglie Orsolina Klainguti, era approdato gia` dagli anni Cinquanta nel paradiso anarchico del Monte Verita`, la famosa �collina dell'utopia� isolata fra i boschi del Canton Ticino sopra Ascona, affacciata sulla punta nord del Lago Maggiore. Qui continu� a operare, a studiare e riflettere in solitudine.

Riemerso dall'oblio, oggi Luigi Pericle � al centro di un grande progetto di recupero critico e filologico. Il piano di studio, restauro, conservazione, catalogazione del suo patrimonio artistico � tutelato dall�Associazione �Archivio Luigi Pericle� - vede nella mostra veneziana nel contesto dei sei mesi della 58 Biennale d�Arte, la prima tappa di un articolato percorso di valorizzazione.

Accompagnata da un catalogo scientifico (Silvana Editoriale) la mostra allinea 50 opere, fra dipinti su tela e su masonite, oltre a chine su carta degli anni Sessanta e Settanta, frutto di un lavoro inesausto di riflessione sul linguaggio della pittura e sul segno intuitivo come manifestazione di spinte interiori e di una indagine visionaria attraverso gli strati pi� reconditi della coscienza.

Il bancone disegnato dal grande architetto Carlo Scarpa � autore del restauro dell'area espositiva a piano terra della Fondazione � accogliera` testimonianze inedite, stralci, appunti autografi, esercizi di analisi e pagine di diario, insieme ad altre opere grafiche capaci di restituire al pubblico la personalita` eclettica dell'uomo, dell'artista e del pensatore.

Pittore, illustratore, letterato e intellettuale a tutto tondo, Luigi Pericle sub� l�influenza della teosofia e delle dottrine esoteriche, partecipando al dibattito culturale che da queste tendenze fu determinato nel corso del secolo. Pericle respir� l'aria mistica del Monte Verita` che accolse fin dagli albori del Novecento la famosa comunita` fondata nel 1900 da Ida Hofmann e Heinrich Oedenkoven sulla Collina dell'Utopia, dove approd� la �controcultura� europea del tempo. � in quegli stessi luoghi che, a partire dagli anni Trenta, prese forma l'avventura intellettuale degli incontri di Eranos, promossi da Carl Gustav Jung (il cui Libro Rosso � stato riscoperto in anni recenti ed esposto alla Biennale di Venezia del 2013) e dalla teosofa e pittrice olandese Olga Froebe-Kapteyn.

Uomo poliedrico dai mille interessi, Pericle sfugge alle classificazioni e si rivela artista professionista tanto quanto fumettista di talento: nel 1951, infatti, cre� Max, la marmotta protagonista dell�omonimo fumetto senza testo, destinata a divenire un volto noto, non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti e in Giappone. Con il suo lavoro di illustratore, Pericle acquist� fama internazionale e i suoi lavori vennero pubblicati dall'editore Macmillan di New York e su quotidiani e periodici come il �Washington Post�, �Herald Tribune� o la rivista �Punch�. Ma parallelamente a questa attivita` pop, la sua seconda vita di pittore votato all�astrattismo informale lo vide ragionare ossessivamente su tecniche di lavorazione particolari, sulla sperimentazione sui materiali, su un'indagine quotidiana volta a piegare il lessico della pittura alle esigenze dello spirito, alla ricerca di forme, gesti, simboli, panorami, creature, varchi e universi paralleli che fossero la reificazione dell'invisibile e di una verita` esistente oltre la contingenza.

I volumi di letteratura, filosofia, arte egizia, teosofia, astrologia che affollavano la sua biblioteca nutrirono la conoscenza versatile di Pericle, fonte miracolosa di una ispirazione non limitata alla pittura ma affidata a migliaia di documenti tempestati di oroscopi, scritti di ufologia, quaderni affollati di ideogrammi giapponesi, simboli cosmici, medicina cinese e cure omeopatiche. �L'arte � diceva � rispecchia la disposizione spirituale dell'uomo ed � uno strumento dotato di chiaroveggenza, essa ha sempre il presentimento degli accadimenti futuri�. Il suo immaginario si anim� cos� di figure ipnotiche, scenari visionari, mondi alieni, porte delle stelle aperte verso civilta` meccaniche. Una magnifica ossessione lo allontan� dalla pittura-pittura per farne un pensatore libero, autore persino di un romanzo fantascientifico ambientato in un orizzonte post-atomico: il dattiloscritto inedito � riemerso oggi insieme ai suoi quadri dedicati a tematiche differenti e presentati in mostra secondo un excursus cronologico di un ventennio diviso per serie: le piramidi e gli orologi (March of Time), i portali (Matri Dei), le lune, i golem, gli arcangeli, i mostri (Wood Demon o Der Hu�tter Der Schwelle) memori della lezione di Francisco Goya e del suo �sonno della ragione� che qui tuttavia stilla nuove possibilita` di investigazione dell'ignoto.

La mostra promossa dall'Associazione �Archivio Luigi Pericle� di Ascona mira dunque a fare luce su un autore di straordinario spessore che appartiene a quella categoria di maestri � fra cui Hilma af Klint (le cui opere sono state presentate nella Biennale del 2013) � che preferirono lasciare che la loro ricerca parlasse solo dopo la loro morte, imprimendole un�energia che ne avrebbe reso necessaria la riscoperta postuma. Dopo la scomparsa di Luigi Pericle, morto senza eredi nel 2001, la sua casa di Ascona � rimasta chiusa per quindici anni fino a quando, nel 2016, acquistata da nuovi proprietari sensibili al fascino del suo passato glorioso, ha rivelato intatto un immenso patrimonio sepolto di opere e scritti, una summa del pensiero universale catalogata da Pericle con rigore monastico.

La mostra � curata dal critico e storico Chiara Gatti in collaborazione con Marco Pasi dell'Universita` di Amsterdam (UvA) e Associazione Europea per lo Studio delle Religioni (EASR), Michele Tavola delle Gallerie dell'Accademia di Venezia e Luca Bochicchio, direttore di Casa Museo Jorn di Albisola, AdAC Universita` di Genova.

Il progetto � patrocinato, tra gli altri da: Confederazione Svizzera Consolato generale di Svizzera a Milano, Repubblica e Cantone Ticino, Ticino Turismo, Fondazione Monte Verita` di Ascona, Fondazione Eranos di Ascona, Universita` Ca` Foscari di Venezia. La mostra gode del sostegno della Fondazione Svizzera per la Cultura Pro Helvetia. Il catalogo scientifico � edito da Silvana editoriale.

�Per la spiritualit� nell�arte non c�� tempo. Essa sfugge alle umane caducit�, non � mai vecchia e non � mai nuova: �, perch� � essenziale; o meglio, � il modo essenziale per esprimere la Verit�. L�essenziale � ci� che non viene dall�artista, ma attraverso l�artista�.

- Luigi Pericle

Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 18; lunedì chiuso.
Biglietti: intero 14 €, ridotto 10 €.
Telefono: +39.041.2711411
E-mail: fondazione@querinistampalia.org
Sito web: Querini Stampalia


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