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Mostra I doni di Shah Abbas il Grande alla Serenissima a Palazzo Ducale di Venezia

Mostra I doni di Shah Abbas il Grande alla Serenissima in corso a Venezia: gli orari, i periodi, il costo dei biglietti e le opere, la sede espositiva.
Mostra Doni a Venezia
I doni di Shah Abbas il Grande alla Serenissima - Palazzo Ducale, Piazza San Marco - Venezia

Mostra in corso dal 28 settembre al 27 aprile 2014

Le relazioni diplomatiche con l’invio di delegazioni e doni reciproci hanno rappresentato una prassi strategica molto diffusa nei rapporti tra Venezia e le grandi potenze, soprattutto quelle dell’Oriente, con le quali la Serenissima - pur nell’evolversi degli scenari, dei conflitti e delle mutevoli alleanze - era stabilmente in contatto o in lotta per il predominio sul Mediterraneo.

In molti casi la “giustificazione” del rapporto diplomatico e delle ambascerie celava a tutti gli effetti una vera e propria finalità commerciale, attraverso la quale si riusciva spesso ad evitare eventi bellici assai più dannosi.
Un esempio emblematico in tal senso è rappresentato dagli scambi intercorsi in età moderna tra la Repubblica e una delle più importanti potenze dell’epoca, la Persia Safavide, al tempo di Shah Abbas il Grande (r. 1587-1629).
Durante il regno di Shah Abbas, a partire dal 1600, sono almeno tre i periodi durante i quali i doni e le contropartite per i medesimi fanno intravedere un vero e proprio commercio avviato grazie al rapporto diplomatico.

È questo il tema della mostra, inedita ed evocativa, allestita dal 28 settembre 2013 al 12 gennaio 2014 nella Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, che, prendendo spunto dalla grande tela di Gabriele Caliari, raffigurante Il doge Marino Grimani che riceve gli Ambasciatori persiani (1603), esposta nella Sala delle Quattro Porte, illustra i rapporti amichevoli e proficui tra le due potenze, unite dal comune obiettivo di contrastare la minacciosa espansione ottomana.

Il percorso espositivo si apre, nell�intento di ripetere il dialogo a distanza tra Venezia e la Persia, con alcune incisioni, provenienti dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe e dalla Biblioteca del Museo Correr, in cui sono illustrati i volti dei protagonisti dell�epoca, dettagliatamente ritratti da artisti europei. La cura dei particolari, degni di un trattato di fisiognomica, permettono di comprendere quali fossero i costumi presso la corte Safavide e di apprezzare preziosi dettagli quali la foggia delle vesti, la qualit� dei tessuti impiegati e dei gioielli. Un sezione dedicata alla rappresentazione cartografica della Persia presenta invece mappe e portolani utilizzati dai viaggiatori per orientarsi nel Mediterraneo orientale e in Medio Oriente, la cui qualit� rivela la straordinaria capacit� tecnico-scientifica dei cartografi di tracciare, tra la fine del XVI e l�inizio del XVII secolo, i profili di territori della cui esistenza ben pochi all�epoca erano a conoscenza. Significativa � la presenza in mostra della variante �ridotta in forma piccola� del Theatrum orbis terrarum di Abramo Ortelio, il primo atlante di moderna concezione in formato tascabile.

A testimonianza delle buone relazioni intercorse tra Venezia e la Persia Safavide vengono poi presentati i documenti del XVII secolo, tra i quali spiccano i firmani originali col sigillo dello Shah conservati presso l�Archivio di Stato di Venezia, nei quali viene costantemente rinnovata la promessa di collaborazione ed amicizia, suggellata dall�invio di doni diplomatici e dalla richiesta dettagliata da parte persiana della fornitura di alcuni manufatti veneziani, sia di grande pregio, sia destinati all�uso quotidiano. Importante esempio della sontuosit� e preziosit� di queste regalie sono il tappeto in seta, broccato in oro con motivi floreali a nastro, conservato al Museo di San Marco, ed il velluto, anch�esso di seta broccato in oro con raffigurati La Vergine e il Bambin o, quasi sicuramente prodotto da maestranze specializzate armene nei laboratori di Nuova Giulfa ad Isfahan, conservato a Palazzo Mocenigo. Entrambe le opere sono state offerte al doge Marino Grimani, in occasione dell�ambasceria persiana del 5 marzo 1603, proprio nella Sala del Collegio attigua a quella dello Scrutinio nella quale in questo periodo sono esposte.

Venezia, per motivi politici ed economici, ha contribuito attivamente alla diffusione in Occidente di un�immagine della Persia, e dei sui abitanti, caratterizzata da un �alone� di nobilt� e prestigio. Lo stesso esercito persiano viene descritto dai viaggiatori dell�epoca, tra i quali Pietro della Valle, di cui � in mostra l�edizione a stampa dei suoi �Viaggi�, anche questa in �formato piccolo�, come composto da cavalieri e gentiluomini pi� che da pericolosi e spietati guerrieri. Eppure l�esercito dello Shah raccolse molte vittorie sul campo e fu proprio anche grazie alle numerose conquiste che il nome di Abbas fu per sempre glorificato dall�appellativo �il Grande�. Il gusto raffinato per la decorazione minuta e la preziosit� degli ornamenti sono evidenti anche nelle armi; di particolare interesse lo scudo e il bracciale (parte dell�armatura che protegge l�avambraccio), esposti in mostra, giunti fino a noi purtroppo incompleti, ovvero senza la incastonatura di gemme e turchesi che in passato � stata rimossa, ma della quale rimane testimonianza nel disegno acquerellato da Giovanni Grevembroch.

L�esposizione continua con un percorso guidato attraverso le sale di Palazzo Ducale, indirizzando il visitatore all�Armeria e alla Sala delle Mappe, in una sorta di �caccia la tesoro�, dove si possono ammirare le opere relative alla Persia presenti nella collezione permanente.

Orari: dal 1° aprile al 31 ottobre dalle 8.30 alle 19.00. Dal 1° novembre al 31 marzo dalle 8.30 alle 17.30. La biglietteria chiude un'ora prima.
Biglietti: intero € 13 , ridotto € 10 (da 6 a 14 anni, studenti dai 15 ai 25 anni). Gratuito per bambini fino a 5 anni, portatori di handicap con accompagnatore.
Informazioni e prenotazioni: dall’Italia 848082000; dall'estero +39 04142730892
Telefono: +39.041.2715911
E-mail: info@fmcvenezia.it
Sito web: Museo di Palazzo Ducale


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