Arturo Martini, Giorgio Morandi, Filippo De Pisis. Il Lascito Franca Fenga Malabotta - Palazzo Cini, Dorsoduro 864 - Venezia
(Foto: Arturo Martini. Donna al Mare. 1932)
Mostra in corso dal 1 al 31 ottobre 2021
Palazzo Cini espone una selezione di opere dei tre artisti tra i più rappresentativi del gusto e delle predilezioni collezionistiche di Manlio Malabotta, scrittore, critico d’arte e collezionista triestino.
Comunicato stampa della mostra Martini Arturo Martini, Giorgio Morandi, Filippo De Pisis. Il Lascito Franca Fenga Malabotta
PalazzoDal 1 al 31 ottobre la Galleria di Palazzo Cini a San Vio conclude la
stagione espositiva 2021 con la mostra Arturo Martini, Giorgio Morandi,
Filippo De Pisis.
Il Lascito Franca Fenga Malabotta che rende
omaggio alla generosit� di Franca Fenga Malabotta (1924-2020), vedova
del notaio triestino, critico d�arte, poeta, collezionista, Manlio Malabotta
(1907-1975), personalit� tra le pi� importanti e affascinanti del Novecento
giuliano, la cui fama � legata alla celebre raccolta di dipinti e di grafica di
Filippo De Pisis, oggi conservata presso la Galleria d�Arte Moderna e
Contemporanea di Ferrara.
Franca Fenga Malabotta, donna colta, intelligente, appassionata - la
�signora dei sestanti� come l�ha definita icasticamente Daniele Del Giudice
nel romanzo Lo stadio di Wimbledon (1983), riferendosi alla collezione degli
strumenti ottico-astronomici della casa triestina progettata da Romano
Boico - � stata per pi� di quarant'anni amorevole e competente custode e
depositaria delle collezioni e dell'archivio di Manlio Malabotta, oltre che lungimirante ambasciatrice, grazie alla poderosa opera di divulgazione e
conoscenza promossa attraverso lasciti, donazioni, mostre, pubblicazioni.
Profonda conoscitrice e amante dell'arte, della musica, della poesia, della
letteratura, soprattutto grazie alle frequentazioni intellettuali del salotto
letterario della coppia (Comisso, Scheiwiller, Conte, Saba, Mandiargues), �
stata protagonista della intellighenzia triestina, anche in virt� della carica,
esercitata con garbo e saggezza, di Presidente degli Amici dei Musei di
Trieste dal 2002 al 2008; per anni alla direzione della sezione "Arti Visive"
del Circolo della Cultura e delle Arti, ha contribuito allo sviluppo degli studi
nel campo dell'arte e della critica e alla conoscenza della cultura figurativa di
Trieste in Italia e all'estero grazie all'opera di istituzionalizzazione e
valorizzazione dell'eredit� culturale di Manlio Malabotta e alle numerose
donazioni a Ferrara, Trieste e Venezia.
Vanno segnalati il costante supporto
dato a studiosi e ricercatori e la sensibilit� e il rigore con la quale ha
interloquito con istituzioni culturali, biblioteche, archivi, musei.
Con lascito testamentario disposto del 2013 dalla signora Franca Fenga
Malabotta e perfezionato nel 2020, le collezioni dell�Istituto di Storia
dell�Arte, diretto da Luca Massimo Barbero, si sono arricchite dell�intera
raccolta d�arte grafica novecentesca (disegni e stampe di Attardi, Biasion,
Cassinari, Chagall, Dova, Guacci, Guidi, Kubin, Lilloni, Maccari,
Marini, Mascherini, Minguzzi, Morandi, Morlotti, Reggiani, Vedova,
Zigaina); di un significativo nucleo di libri d�artista (con illustrazioni di
Barbisan, Bartolini, Carmelich, Carr�, Cesetti, Clerici, De Chirico, De
Pisis, Gentilini, Guttuso, Maccari, Martini, Rosai, Sassu, Scipione,
Viviani, Zancanaro); di alcuni pregevoli volumi illustrati ottocenteschi di
interesse istriano e giuliano provenienti dalla ricca biblioteca. A rendere
speciale il lascito Malabotta � senza dubbio il nucleo di opere, in particolare
sculture, di Arturo Martini, il sommo artista trevigiano, rivoluzionario
protagonista della plastica nel Novecento italiano; tra queste: il gesso de La
sete, preparatorio per l�omonima scultura in pietra di Finale del 1934; la
splendida formella in terracotta dell�Ofelia, appartenuta a Giovanni
Comisso, del 1932; un olio su cartone con una Natura morta; il Cavallino in
bronzo del 1943.
La mostra Arturo Martini, Giorgio Morandi, Filippo De Pisis. Il
Lascito Franca Fenga Malabotta, prima di una serie di iniziative
promosse dalla Fondazione Cini volte a far conoscere e valorizzare l�eredit�
di Manlio Malabotta nel campo delle arti, espone al piano nobile della Galleria di Palazzo Cini sette opere di Arturo Martini (il gesso La sete,
1932; i bronzi La sete e Donna al mare, 1932, e Cavallino, 1943 ca.; la
terracotta con l�Ofelia, 1932; l�olio su cartone Natura morta, 1945; il volume
con litografie Lirici minori del XIII e XIV secolo, Edizioni della Conchiglia,
1941); tre di Giorgio Morandi (l�acquaforte Natura morta con scatole e bottiglie
su sfondo ovale, 1921; l�acquaforte Natura morta con vasetto e tre bottiglie, 1945-
1946; l�acquerello Natura morta, 1963); tre di Filippo de Pisis (Gli amanti,
prova di stampa litografica per una delle illustrazioni del volume I carmi di
Catullo, Verona, Officina Bodoni/Hoepli 1945, di cui si espone l�esemplare
integro; Bobby, tavola litografica del volume Alcune poesie e dieci litografie a
colori di Filippo de Pisis, Il Tridente, Venezia 1945).
I visitatori potranno cos�
godere dei capolavori della collezione Malabotta in dialogo con la
collezione permanente del museo, che raccoglie i capolavori della
collezione d�arte antica di Vittorio Cini.
Fino al 31 ottobre si potr� inoltre ammirare al primo piano l�Ospite a
Palazzo il celebre dipinto San Giorgio e il drago di Paolo Uccello
prestato dal Mus�e Jacquemart-Andr� di Parigi. Il dipinto � stato
concesso dall�istituzione francese, in reciproco scambio, per Il giudizio di
Paride di Botticelli e bottega attualmente esposto a Parigi in occasione della
mostra Botticelli: un laboratoire de la Renaissance (10 settembre 2021 � 24
gennaio 2022).
Al secondo piano continua la mostra Piranesi Roma
Basilico, a cura di Luca Massimo Barbero, che espone una selezione
dell�opera incisoria di Giambattista Piranesi vedutista, letta attraverso il
suggestivo confronto delle sue Vedute di Roma con altrettante vedute
fotografiche corrispondenti di Gabriele Basilico, maestro assoluto della
fotografia urbana. La mostra � realizzata in collaborazione con l�Archivio
Gabriele Basilico.
Orari: venerdì, sabato e domenica dalle 12 alle 20 (ultimo ingresso ore 19.15).
Biglietti:
intero € 10, ridotto
€ 8 (dai 15 ai 25 e over 65); ridotto € 5 (residenti); gratuito per minori di 15 anni.
Telefono: +39.041.2411281
E-mail:
palazzocini@cini.it
Sito web: Palazzo
Cini |