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Mostra Dal gesto alla forma. Arte europea e americana del dopoguerra nella Collezione Schulhof al Museo Guggenheim di Venezia

Mostra Dal gesto alla forma. Arte europea e americana del dopoguerra nella Collezione Schulhof in corso al Museo Guggenheim di Venezia: gli orari, i periodi, il costo dei biglietti e le opere, la sede espositiva.
Mostra Dal gesto alla forma. Arte europea e americana del dopoguerra nella Collezione Schulhof Venezia
Dal gesto alla forma. Arte europea e americana del dopoguerra nella Collezione Schulhof - Museo Guggenheim, Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701 - Venezia

(Foto: Willem de Kooning, Nude Figure–Woman on the Beach, 1963. Oil on paper, mounted on canvas, 32 x 26 1/2 inches (81.3 x 67.3 cm) © 2018 The Willem de Kooning Foundation/Artists Rights Society (ARS), New York)

Mostra in corso dal 26 gennaio al 18 marzo 2019

Nel 2012 ottanta opere d'arte europea e americana del dopoguerra sono andate ad aggiungersi alle collezioni della Fondazione Solomon R. Guggenheim, quale lascito di Hannelore B. Schulhof (1922– 2012) e del marito Rudolph B. Schulhof (1912–1999). Questa mostra sarà l'occasione per vedere la Collezione Schulhof nel suo complesso, con quasi tutte le opere esposte e allestite sulla base degli sviluppi formali dell'arte del periodo postbellico, seguendo così i passaggi tra i movimenti e gli stili che si sviluppano a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale fino agli anni ’80 del Novecento.

Comunicato stampa

Dal gesto alla forma. Arte europea e americana del dopoguerra nella Collezione Schulhof intende inoltre far luce sulla storia e la visione del collezionismo dei coniugi Schulhof, mostrando come la loro collezione, nell�attraversare gli oceani e le culture, rifletta la polifonia di voci delle molteplici tendenze artistiche del dopoguerra. Sono infatti gli artisti contemporanei che vivono su entrambe le sponde dell�Atlantico ad essere il fulcro della collezione, con �uguale impegno, dall�inizio alla fine� secondo le parole di Hannelore Schulhof (lettera a Wilder Green, direttore dell�American Federation of Arts, New York, 26 aprile 1984, The Schulhof Collection Archives, Fondazione Solomon R. Guggenheim, Venezia).

Lasciata la Germania nativa allo scoppiare della guerra, Hannelore si reca a Bruxelles, dove viene raggiunta da Rudolph Schulhof, di origini boeme, con cui si sposa. I coniugi partono cos� per gli Stati Uniti e nel 1940 si stabiliscono a New York acquisendo ben presto la cittadinanza americana. Iniziano a collezionare opere d�arte verso la fine degli anni �40 e quattro decenni pi� tardi sono ormai conosciuti per il grande criterio con cui collezionano. Un momento cruciale nella storia del loro collezionismo � senz�altro segnato dalla conoscenza di Justin K. Thannhauser, celebre mercante d�arte, la cui collezione di opere impressioniste, post-impressioniste e del modernismo francese viene successivamente donata al museo Solomon R. Guggenheim di New York. Thannhauser sugger� agli Schulhof di dedicarsi alle correnti artistiche del momento, e cos� loro fecero, concentrandosi esclusivamente sull�acquisizione di opere di artisti viventi.

Collezionano l�arte contemporanea europea e americana e spesso stringono amicizia con gli artisti di cui acquistano le opere. A partire dal nucleo originario di opere appartenenti all�Espressionismo astratto e all�Informale, la collezione si apre al Minimalismo per arrivare poi all�Astrazione post-pittorica e all�Arte concettuale. L�allestimento a Palazzo Venier dei Leoni rifletter� questo evolversi di un�astrazione sempre pi� minimale e raffinata. Seguendo stili, tematiche, affinit�, saranno analizzate le nozioni di gesto, materia, monocromo, segno, griglia, geometria hard-edge e forma.

La mostra si apre con le opere degli espressionisti astratti americani, come Hans Hofmann, Joan Mitchell e Mark Rothko, privilegiando cos� un linguaggio non-figurativo e una pennellata spontanea e vivace, per proseguire poi con lavori di Jasper Johns, Mark Tobey e Cy Twombly, accomunati dall�iterazione ossessiva di un gesto o di un segno su un fondo spesso monocromo, che arrivano a evocare testi lirici racchiusi in spazi astratti e visionari.

Il percorso prosegue con l�astrazione italiana del dopoguerra con opere dei maggiori esponenti dell�Informale come Afro Basaldella, Alberto Burri e Lucio Fontana. In Italia quest�arte progressista si sviluppa soprattutto attorno alla Galleria del Naviglio, fondata a Milano nel 1946 da Carlo Cardazzo, che diventa uno dei galleristi di fiducia dei coniugi Schulhof per l�arte italiana. Un�itera sala � poi dedicata a Jean Dubuffet di cui gli Schulhof collezionarono numerose opere. I lavori esposti appartengono sia alla sua prima fase pittorica, segnata da uno stile primitivo e na�f, con impasti spessi e ruvidi, sia a un successivo momento, iniziato del 1962, con la serie L�Hourloupe, caratterizzata da figure nei colori del bianco, rosso e blu, con contorni neri, spessi e fluidi. Segue una sala dedicata alla griglia monocroma, con opere astratte di Richard Diebenkorn e Agnes Martin, che emanano un�aura spirituale e condividono un�estetica controllata e monocroma di grande serenit�.

Si prosegue con la sala dedicata Anselm Kiefer e Antoni T�pies, due artisti che reagiscono alla guerra e alle tensioni socio-politiche del XX secolo ponendo l�attenzione sulla matericit� delle proprie opere, per poi passare al tema della linea quale elemento centrale che accomuna i dipinti e i disegni del periodo postbellico di artisti come Philip Guston, Hans Hartung, e Brice Marden. Seguono le sculture e gli assemblaggi di Carl Andre, John Chamberlain, Eduardo Chillida, e Joseph Cornell, realizzati tra gli anni �40 e �70, a testimoniare come la scultura europea e americana del dopoguerra diventi sempre pi� sperimentale e radicale. Gli Schulhof collezionarono con dedizione l�opera dello spagnolo Chillida, con cui strinsero amicizia, e viaggiarono nella regione basca da cui l�artista proviene, diventando tra i primi a sostenerlo negli Stati Uniti.

Un focus � poi dedicato alle forme mistico-simboliche dei dipinti, disegni e sculture di Julius Bissier, Alexander Calder, Giuseppe Capogrossi, Adolph Gottlieb, e Ellsworth Kelly. Sebbene ciascuno di loro abbia intrapreso percorsi artistici differenti, il linguaggio visivo delle opere esposte � accomunato da una sorta di ossessione per le forme e i colori spesso caratterizzata da un implicito simbolismo o spiritualit�. Si passa successivamente ad affrontare il tema dell�immagine fotografica quale mezzo di sperimentazione attraverso le opere di Andy Warhol e dei coniugi Bernd e Hilla Becher. La mostra si chiude infine con i lavori degli artisti legati all�Astrazione post-pittorica e / o Minimalismo. Nel 1964 il critico d�arte americano Clement Greenberg conia il termine Astrazione post-pittorica in riferimento all�arte nata dall�Espressionismo astratto che adotta, nei confronti dell�astrazione, un approccio pi� rigoroso, tendendo alla chiarezza formale, all�uniformit� della superficie pittorica e all�assenza di riferimenti e di elementi narrativi, come avviene nell�opere di Morris Louis, Kenneth Noland e Frank Stella. Il Minimalismo comprende artisti come Donald Judd e Robert Ryman, che riducono le proprie opere all�essenzialit� dell�astrazione geometrica e delle forme e dei materiali autoreferenziali.

Dal gesto alla forma. Arte europea e americana del dopoguerra nella Collezione Schulhof � accompagnata da un�esaustiva pubblicazione, curata da Philip Rylands, Direttore emerito della Collezione Peggy Guggenheim, con saggi di Gra�ina Subelyte.

Orari: dalle 10.00 alle 18.00. Chiuso il martedì e il 25 dicembre.
Biglietti: intero € 15; ridotto € 13 e € 9 (consultare il sito per le varie categorie in riduzione); gratuito per bambini fino a 10 anni.
Telefono: +39.041.2405411
E-mail: info@guggenheim-venice.it
Sito web: Peggy Guggenheim Collection


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