Padiglione Azerbaigiano, Azerbaigian della 59° Biennale d'Arte - Padiglione Azerbaigiano, Procuratie Vecchie, Piazza San Marco 139-153 - Venezia
(Foto: Born to Love, 2022, pittura, installazione Courtesy dell'artista)
Mostra in corso dal 23 aprile al 27 novembre
2022
La 59° Biennale Arte aprirà al pubblico il 23 aprile. Ma il 20, 21 e 22 ci saranno le varie vernici ed eventi collaterali che sempre animano
improvvisamente la vita artistica veneziana. La cerimonia di premiazione avverrà il giorno dell'apertura al pubblico.
Il titolo dell'edizione 59 della Biennale d'Arte è Il Latte dei sogni.
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Padiglione Azerbaigiano, Azerbaigian alla 59° Biennale D'Arte di Venezia
Titolo della mostra al Padiglione Azerbaigiano è Born to Love.
Artisti: Zhuk, Infinity, Ramina Saadatkhan, Fidan Kim (Novruzova), Fidan Akhundova, Sabiha Khankishiyeva, Agdes Baghirzad.
Esecutore: Heydar Aliyev Foundation.
Curatori: Emin Mammadov.
Commissari: Ambassador Mammad Ahmadzada.
Sede: Padiglione Azerbaigiano, Procuratie Vecchie, Piazza San Marco 139-153 - Venezia
Comunicato Stampa del Padiglione Azerbaigiano alla 59° Biennale di Venezia
Per la Biennale Arte 2022, il padiglione dell'Azerbaigian è orgoglioso di presentare Born to
Love dal 23 aprile al 27 novembre 2022, che segna la quinta partecipazione dell'Azerbaigian
all'Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia, realizzata dalla Fondazione
Heydar Aliyev.
Born to Love è una reinterpretazione dei principi dell'epoca, intrisa della storia della cultura
azera e delle tendenze della tecnologia moderna.
Il curatore Emin Mammadov presenta l'affascinante mostra di opere di sette artiste
azerbaigiane contemporanee che attinge dal fenomeno della Coscienza Infinita
dell'Universo.
Tutti i progetti presentati al Padiglione Nazionale dell'Azerbaigian rispondono al tema
centrale della Biennale, Milk of Dreams, dopo l'omonimo libro per bambini dell'artista
surrealista Leonora Carrington, e allo stesso tempo parlano di importanti caratteristiche
culturali e storiche del nostro paese.
La cultura è il mezzo insostituibile attraverso il quale
le persone imparano a capirsi più profondamente e più
giustamente. Costituisce un linguaggio universale di
comunicazione chiaro a tutti, indipendentemente
dall'identità nazionale o religiosa. Attraverso la cultura e
l'arte, i popoli dimostrano la loro aspirazione a
sviluppare la cooperazione umanitaria ed a contribuire
all'espansione del dialogo tra le civiltà.
L'Azerbaigian, che ha integrato i valori culturali
orientali e occidentali, e dove i rappresentanti di varie
nazionalità e religioni hanno vissuto per secoli nel
rispetto e nella fiducia reciproca, ha avuto esperienze
molto positive nel campo del dialogo culturale. Festival
internazionali, conferenze e mostre sono parte integrante
della vita culturale dell'Azerbaigian moderno.
I progetti creativi, organizzati all'estero, sono
diventati una bella tradizione. Attraverso il linguaggio
dell'arte, raccontiamo al mondo l'Azerbaigian, la sua
cultura e la sua storia. Ogni nuovo evento varia nella
messa in scena ed evoca un'atmosfera spirituale diversa
in ogni spettatore. Sono la comunicazione libera e
creativa ed il contatto umano diretto che promuovono il
rafforzamento della comprensione reciproca,
dell'amicizia e della fiducia.
Quest'anno, alla Biennale Arte 2022, l'Azerbaigian
presenta un'affascinante esposizione Born to Love in cui
sette artiste azerbaigiane usano tecniche e materiali
moderni per realizzare e trasmettere le loro idee. Born to
Love potrebbe essere una reinterpretazione degli
standard del tempo, pervasa dalla storia della cultura
azerbaigiana e da modelli di innovazione
all'avanguardia.
Tutti i progetti presentati al Padiglione Nazionale
dell'Azerbaigian rispondono al tema centrale della
Biennale, Milk of Dreams, dopo l'omonimo libro per
bambini dell'artista surrealista Leonora Carrington, e
allo stesso tempo parlano di importanti caratteristiche
sociali e distintive del nostro paese.
Mehriban Aliyeva
Presidente della Fondazione Heydar Aliyev
Ambasciatrice di buona volontà dell'UNESCO e
dell'ISESCO
Fondazione Heydar Aliyev
Istituita nel 2004, la Fondazione Heydar Aliyev è la
più grande organizzazione non governativa in
Azerbaigian che contribuisce allo sviluppo sociale
ed economico del paese. L'obiettivo principale della
Fondazione è la salvaguardia dei valori nazionali e
spirituali e la promozione su larga scala della
cultura azera. L'organizzazione sta implementando
numerosi progetti e programmi in vari campi come
l'educazione, la cultura, la salute pubblica, la scienza
e la tecnologia, lo sport e l'ambiente. Contribuisce
alla promozione ed al riconoscimento della cultura
azera nel mondo ed alla riconciliazione tra le nazioni
e le religioni fornendo progetti su larga scala
all'estero.
Vari accordi sono stati firmati tra l'Azerbaigian e l'Italia in tutti i campi di partenariato. La
Fondazione Heydar Aliyev è attivamente impegnata e partecipa alla cooperazione tra i due
paesi. Gli eventi culturali sono organizzati dalla Fondazione in Italia e fanno salire di un
gradino le relazioni bilaterali. Il riconoscimento della ricca ed antica cultura dell'Azerbaigian
in Italia contribuisce al rafforzamento ed alla promozione dell'immagine internazionale del
paese nel mondo.
Queste relazioni bilaterali sono essenziali nell'ambito di importanti progetti culturali ed
umanitari realizzati dalla Fondazione Heydar Aliyev guidata dalla signora Mehriban
Aliyeva, presidente della Fondazione. Pertanto, la Fondazione Heydar Aliyev realizza
progetti e tiene un gran numero di eventi per far conoscere la cultura dell'Azerbaigian, la
sua storia, la musica e la cucina, ed il suo potenziale turistico. La Fondazione Heydar Aliyev
svolge anche attività di beneficenza, quali il restauro di antichi monumenti storici e culturali
in Italia: il restauro della Sala dei Filosofi dei Musei Capitolini a Roma, il restauro delle
antiche librerie nella Sala Sistina dei Musei Vaticani, il restauro degli antichi manoscritti
dedicati all'Azerbaijan nella biblioteca vaticana, o il restauro della statua di Zeus nel Museo
Pio Clementino (museo del Vaticano). Uno dei progetti più importanti in questo campo è
stato il restauro delle Catacombe di Marcellino, risalenti al periodo dell'Impero Romano che
sono molto importanti per tutto il mondo cristiano. Inoltre, la Fondazione ha contribuito con
generosi fondi al restauro della Chiesa della Pietà a Venezia.
Artisti
Agdes Baghirzade
Nata a Baku, Azerbaigian, nel 1975
Vive e lavora a Baku, Azerbaigian
Dal 2002 ha partecipato a numerose mostre locali
ed internazionali.
The Other Side of Me
The Other Side of Me è un’illustrazione
soggettiva del mondo come lo vede Agdes
Baghirzade, prendendo frammenti di vita
quotidiana, che vanno da dettagli
architettonici alle riflessioni
fantasmagoriche, ai dervisci Sufi ed ai
modelli astratti della natura. Si diletta molto
degli avvenimenti fortuiti o delle immagini.
L’ambiente - sia esso naturale o urbano -
stimola sempre il suo lavoro e l’aura creata
da ciò che troviamo nel nostro mondo, dove
gli oggetti e le costruzioni fatte dall’uomo
coesistono con la natura. The Other Side of Me
è dove ogni oggetto o momento non è solo
captato dalla macchina fotografica, ma
pieno di significato nascosto.
Fidan Akhundova
Nata a Baku, Azerbaigian, nel 1989
Vive e lavora a Berlino, Germania
Dal 2011 ha partecipato a numerose
mostre locali e internazionali.
Saltation
La scultura racconta la storia di un passo. Uscire da
una stanza opprimente e fare la sua scelta
consapevole. Cosa attende la donna che fa questo
passo, il salto nell'ignoto? Il viaggio che stiamo per
intraprendere è pieno di dubbi e difficoltà, ma è un
viaggio più consapevole e più libero. La società
patriarcale e tradizionale priva le donne della
possibilità di scegliere quando sono ancora nel
grembo materno. L’aborto selettivo priva la donna
del suo diritto alla vita. E se le capita di nascere, fin
da piccola la sua percezione del mondo è
strettamente controllata dal padre, dal fratello, dalla
famiglia e dalla società. Gli atteggiamenti tossici
ereditati dalla famiglia la trasformano in
una persona subordinata e non autonoma. I visitatori
hanno l'opportunità di sentire questa condizione
prima di entrare nell’ignoto, nuovo e libero, e di
sperimentare la dinamica della scultura, che
simboleggia migliaia e migliaia di destini di donne.
Fidan Kim (Novruzova)
Nata a Baku, Azerbaigian, nel 1997
Vive e lavora a San Francisco, USA
Dal 2009 ha partecipato a numerose mostre locali e
internazionali.
Totem
Fidan Kim (Novruzova) nel suo progetto Totem riflette
l'evoluzione dell'umanità, il rapporto dell'uomo con gli
animali ed il principio fondamentale della vita, che è la
sopravvivenza del più forte. La lotta dell'uomo con se
stesso e con l'ambiente. E che in questo momento la
protezione dell'ambiente, degli animali in particolare, è
una priorità assoluta per tutti noi. La tutela dell'ambiente
è una questione importante perché l'ambiente si sta
degradando sempre di più.
La lotta per l'esistenza è una lotta "per" qualcosa; ha uno
scopo e solo in quanto tale ha un senso e può dare un
significato alla vita. L'ambiente si riferisce a tutto ciò che
ci circonda. Gli alberi, le piante, le foreste, i fiumi e tutto
il resto sono il nostro ambiente naturale. Purtroppo,
questo nostro ambiente naturale è in pericolo a causa
delle attività umane. Gli esseri umani stanno
danneggiando l'ambiente quotidianamente, e questo
rende necessaria la sua protezione.
Infinity
All is sacred
La grafica eterea e sbalorditiva dell'installazione
All is sacred di Infinity si basa sui modelli
geometrici sacri che esistono intorno a noi -
sono le forme ed i modelli perfetti che formano
il tracciato di base per la vita nell'universo.
Usando questi schemi di geometria sacra ed i
suoni armonici dell'Universo, questa
installazione ci permette di essere visti come
una persona che è separata dagli altri. L’arte di
Infinity, nonostante sia profondamente
individuale, appartiene a tutti, riflettendo la
nostra sensibilità poetica e la nostra grazia
spontanea. Infinity chiarisce: "La mia opera
d'arte è guidata da un bisogno di essere un
tutt'uno con l'essenza della natura e con il
mondo in cui viviamo. Essendo alla ricerca
costante della saggezza e della verità, tutti gli
esseri umani sono estremamente motivati nel
capire il posto dell'uomo nell'universo ed il
significato della nostra esistenza". All is sacred
ci immerge nell'oceano, dove le perle della
percezione e dell'intelligenza possono essere
nostre da afferrare e conservare.
Ramina Saadatkhan
Nata a Baku, Azerbaigian, nel 1977
Vive e lavora a Baku, Azerbaigian
Dal 1992 ha partecipato a numerose mostre
locali e internazionali.
Energy of Chaos
Energy of Chaos, 2022, pittura
Courtesy: Fakhriyya Mammadova
Nel mondo di quest’artista si sono già manifestati
due inizi che dovrebbero portare alla nascita di
un universo umano multidimensionale. Questi
due inizi, dalla cui interazione scaturisce tutta
l'enorme diversità del nostro cosmo, sono
chiamati in modo diverso dalle diverse tradizioni
mondiali - bene-male, yin-yang, femminilemaschile. Il più delle volte, nel mondo odierno, si
parla di quest'ultimo nesso interattivo, il
maschile e il femminile. Ma l'arte di Ramina
Saadatkhan, nonostante il suo erotismo dinamico
ma discreto, è al di sopra di queste questioni
socio-culturali di "genere". L'artista crea Energy of
Chaos, caos controllato nel calderone ardente
dove un'immagine si fonde in un'altra... per non
parlare di femminile o maschile nel loro senso
banale. Per l'autrice di questi quadri, la cosa
principale è la scoperta e la manifestazione delle
energie sovrumane ed archetipiche nella loro
reciproca penetrazione e reciproca estinzione...
Sabiha Khankishiyeva
Nata a Baku, Azerbaigian, nel 1990
Vive e lavora a Baku, Azerbaigian
Dal 2012 ha partecipato a numerose mostre locali
e internazionali.
Dragon
L'Azerbaigian è considerato uno dei principali centri di
tessitura di tappeti del mondo. Come esempio di arte
antica, i tappeti azeri erano famosi in tutto il mondo. Ora,
questi tappeti sono considerati i reperti più preziosi dei
musei di tutto il mondo. I tappeti Varni ed Ajdahali (drago)
sono tappeti molto conosciuti. Nel suo progetto Dragon,
Sabiha Khankishiyeva ha usato diversi piatti di ceramica
con simboli di drago caratteristici dei tappeti del Karabakh
per creare l'illusione del gigantesco "drago del Karabakh".
I tappeti del Karabakh hanno un posto di rilievo nella
collezione di tappeti a vello e la storia della tessitura dei
tappeti nel territorio del Karabakh risale a prima della
nascita di Cristo, continuando nel terzo millennio. Nella
tradizione europea, il drago è tipicamente sputafuoco e
tende a simboleggiare il caos o il male, mentre in Asia
Orientale è solitamente un simbolo benefico di fertilità,
associato all'acqua e al cielo. Il drago mistico del Karabakh
a forma di "S" dell'artista riflette l'elemento centrale dei
tappeti "Gasimushagi" che appartengono al gruppo
Jabrayil del tipo di tessitura dei tappeti del Karabakh ed è
un simbolo della protezione dell'umanità.
Zhuk
Nata a Baku, Azerbaigian, nel 1992
Vive e lavora a Baku, Azerbaigian
Dal 2009 ha partecipato a numerose mostre locali e
internazionali.
Born to Love
Nell'installazione Born to Love di Zhuk l'elemento acqua è usato come l'ambiente che è alla base della
nascita dell'umanità, a partire dal grembo materno.
Lo scopo principale del progetto è quello di mettere in relazione la costante interazione tra l'uomo
ed il nostro pianeta, che ci dà la vita e che la nutre. In cambio, nella maggior parte dei casi, riceve
influenze indifferenti e negative da parte nostra. In questo progetto, il simbolo della vita sulla Terra
è l'immagine dell'embrione come inizio dell'origine di tutta la vita sul Pianeta. La sostanza scura
rappresenta visivamente le emissioni dei rifiuti abbandonati dall'uomo nell'ambiente. In tal modo
mettendo in luce l'atteggiamento indifferente e negligente dell'umanità nei confronti della Terra.
Curatore
Emin Mammadov
Emin Mammadov Consigliere artistico della Fondazione Heydar Aliyev, vive
a Baku. Nel 2012 è stato nominato Operatore Onorario dell'Arte della
Repubblica dell'Azerbaigian. Mammadov ha ottenuto rapidamente
riconoscimenti internazionali ed ha curato numerose mostre in Azerbaigian e
in Europa. Mammadov ha curato Virtual Reality Padiglione Azerbaigian nel
2019, UNDER ONE SUN. The Art of Living Together Padiglione Azerbaigian
nel 2017, ed ha anche curato le mostre Beyond the Line e Vita Vitale che sono
state esposte al Padiglione dell'Azerbaigian della Biennale Arte 2015. Nel 2016-
2018 ha curato la mostra internazionale itinerante Live Life a Londra, Parigi,
Berlino, Tbilisi e Mosca.
Informazioni utili per la visita
Orari:
dal 23 aprile al 25 settembre dalle 11 alle 19. Dal 27 settembre al 27 novembre dalle 10 alle 18.
Solo Arsenale fino al 25 settembre: venerdì e sabato apertura prolungata fino alle ore 20 (ultimo ingresso: 19.45). Chiuso il lunedì (tranne i lunedì 25 aprile, 30 maggio, 27 giugno, 25 luglio, 15 agosto, 5 settembre, 19 settembre, 31 ottobre, 21 novembre)
Biglietti: si invita a visitare il sito ufficiale. Biglietto intero in rete € 25.
Telefono: +39.041.5218711; fax +39.041.5218704
E-mail: aav@labiennale.org
Sito web: Biennale
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