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27 gennaio - 13 febbraio: Carnevale --------- 25 aprile: Festa di San Marco --------- 20 aprile - 26 novembre, Giardini e Arsenale: 60° Biennale d'Arte --------- 12 maggio: Festa della Sensa --------- 19 maggio: Vogalonga --------- 29 maggio - 2 giugno: Salone Nautico --------- 15 - 30 giugno: 51° Biennale Teatro --------- 3° domenica di luglio: Festa del Redentore --------- 18 luglio - 3 agosto: 18° Biennale Danza --------- 28 agosto - 7 settembre: 81° Festival del Cinema --------- 1 settembre: Regata Storica --------- 26 settembre - 10 ottobre: 68° Biennale Musica --------- 27 ottobre: 37° Venice Marathon --------- 21 novembre: Festa della Salute

Museo del Vetro a Murano Venezia

Il Museo del Vetro a Murano Venezia: come arrivare, la collezione esposta, la storia, gli orari, i contatti, il costo e i prezzi per l'acquisto dei biglietti e le informazioni utili per la visita.

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Museo del Vetro a Murano Venezia
Museo del Vetro - Fondamenta Marco Giustinian, 8 - Murano Venezia

Il Museo del Vetro di Venezia si trova nell'isola di Murano, lungo la Fondamenta Marco Giustinian.

Il Museo fa parte del circuito dei Musei Civici di Venezia e organizza numerose mostra d'arte durante tutta l'anno solare.

Acquista biglietto Museo del Vetro a Murano

Per arrivare è necessario prendere il vaporetto linea 3 Diretto Murano dalla Stazione oppure la linea 4.1 che prima di Murano ferma anche alle Fondamente Nove.

Il Museo fa parte del complesso dei Musei Civici di Venezia che comprende la Casa Goldoni, il Museo Ca' Pesaro, il Museo Ca' Rezzonico, il Museo Correr, il Museo del Costume di Palazzo Mocenigo, il Museo del Merletto di Burano, il Museo del Vetro di Murano, il Museo di Palazzo Ducale, il Museo di Palazzo Fortuny, il Museo di Storia Naturale, la Torre dell'Orologio o dei Mori.

Museo del Vetro Murano

Il percorso espositivo si snoda su due piani - di cui uno ammezzato - disposto in ordine cronologico: dalle prime testimonianze dell'arte vetraria della zona di epoca romana (I-III sec. d.C.) fino al Novecento, secolo ricco di maestri vetrari conosciuti in tutto il mondo per la loro arte contemporanea.

Il piano ammezzato ospita nelle vetrine delle bacheche gran parte dei vetri arrivati nel 1963 dal Museo di San Donato di Zara; costituiti da reperti emersi negli scavi della necropoli d'età romana imperiale di Jader (Zara) e di Aenona (Nona). Le due località fungevano da ponte iniziale Oriente per chi lasciava l'importante città di Aquileia, tappe decisive verso l'Ungheria e la Grecia che godettero di una buona economia fino alla fine dell'Impero Romano nel V secolo. I reperti sono per lo più urne cinerarie in vetro risalenti al I e II secolo d.C. ma vi sono anche corredi funebri come testimonianza collaterale del periodo vetrario di cui si parla.

La sezione inoltre espone anche le tecniche e gli strumenti che fecero avanzare l'arte vetraria per sempre come il passaggio dalla tecnica della colatura a quella del vetro soffiato che nacque in Palestina nel I secolo a.C. La tecnica inizialmente tuttavia differiva da quella usata successivamente; infatti la soffiatura avveniva in stampi di argilla o metallo di tipo semplice o doppio e la decorazione era aggiunta in una seconda fase.

Passati al primo piano si aprono le altre tre sezioni del museo che coprono i secoli dal Quattrocento all'epoca moderna. Nel XV secolo, approffittando della crisi che attraversò la produzione vetraria nel mondo islamico, Venezia entrerà nel mercato vetrario internazionale con decisione: di questo periodo è la nascita del vetro detto cristallino per la sua particolare purezza; ad opera del maestro Angelo Barovier (1405-1460). Su questo sfondo di vetro trasparente erano molteplici le decorazioni le quali, nel secolo successivo, incominciarono a sparire lasciando spazio a una produzione che prediligeva la trasparenza (XVI secolo).

Il Cinquecento fu certamente il secolo del trionfo del vetro di Murano se, già nel secolo successivo, troviamo maestri espatriati nelle più importanti corti europee che fanno concorrenza ai costosi prodotti che escono dalle fornaci dell'isola lagunare. Prodotti che tuttavia sul finire del secolo conobbero un periodo di crisi per la fioritura in Boemia di un differente processo di lavorazione del vetro che lo rendeva meno fragile e più facile da tagliare.

A colmare il gap tecnologico con il vetro boemo ci pensò Giuseppe Briati il quale, sostenuto dalla Serenissima, confezionò una pasta di composizione chimica simile alla concorrenza ottenendo un successo internazionale: è questo il momento dei lampadari a ciocche famosi in tutto il mondo semplicemente come lampadari di Murano, dotati di numerosi bracci di cristallo con decorazioni floreali e di foglie.

Nel XVIII secolo fu la volta del lattimo; una produzione che riproduceva l'effetto visivo della porcellana che stava conoscendo un periodo di enorme successo in ambito cortigiano grazie anche allo stile rococò. Ma Venezia è famosa anche per i suoi specchi e sempre per la produzione di vetri soffiati di varie fogge.

Nell'Ottocento fu la stessa crisi dell'industria vetraria ad opera di quella boema ad indurre l'abate Zanetti all'apertura del Museo del Vetro. Con la rinascita di alcune vetrerie, e il favorevole ambiente economico in seguito all'unificazione di Venezia all'Italia (1866), i prodotti di Murano furono presto nuovamente apprezzati all'estero. Recuperando elementi della tradizione storica, anche archeologici precedenti alla storia di Venezia, i vetri di Murano s'imposero nei mercati nuovamente in un percorso che divenne sempre più artistico anche con l'arrivo nelle fornaci di artisti contemporanei.

Nel Novecento l'isola vide lavorare insieme personaggi come Ercole Barovier, Alfredo Barbini, Paolo Venini, Ludovico Diaz de Santillana e i suoi figli Alessandro e Laura. Questi si distinsero nella creazione di vere e proprie opere d'arte che oggigiorno compongono i percorsi espositivi di mostre organizzate nei maggiori musei della laguna.

Nel salone centrale del piano nobile, che si affaccia sul prospiciente canale, si può ammirare l’affresco settecentesco di Francesco Zugno (1709-1787) con la rappresentazione del Trionfo di San Lorenzo Giustiniani, primo patriarca di Venezia e avo del vescovo Marco Giustian che qui visse a partire dal 1659.

Storia del Museo del Vetro di Murano

Il Museo del Vetro di Murano è ospitato all'interno di Palazzo dei Vescovi, un tempo dimora della nobiltà veneziana poi passato tra le proprietà della diocesi di Torcello per essere destinato a residenza del vescovo Marco Giustinian dal 1659. Restaurato da Antonio Gaspari alla fine del Seicento il Palazzo rimase alla diocesi di Torcello fino al momento della sua soppressione nel 1805 quando passò prima tra i possedimenti del Patriarcato di Venezia prima, e poi al Comune di Murano il quale ne fece la sua sede istituzionale (1840).

Il Museo aprì i battenti nel 1861 per volere dell'Abate Zanetti, ospitando nel tempo poi una sempre più ricca collezione di reperti riguardante la storia dell'isola e l'arte della lavorazione del vetro a Murano. Il primo nucleo della collezione infatti, appartenuto allo stesso abate, andò ad ampliarsi notevolmente grazie all'arrivo delle collezioni del Museo Correr nel primo Novecento e, poi, attraverso importanti doni e lasciti come il Lascito Levi del 1936.

Un ultimo importante tassello della collezione provenne infine nel al 1963 grazie a un accordo post bellico che consegnava al Museo del Vetro di Murano i vetri del Museo di San Donato di Zara nella ex Jugoslavia: una serie di testimonianze archeologiche di epoca romana provenienti dalla necropoli della stessa località.

Con la crisi demografica del Novecento che colpì le isole lagunari e la conseguente chiusura del Comune di Murano e il passaggio sotto il Comune di Venezia (1923) anche il Museo entrò a far parte del circuito dei Musei Civici Veneziani.

Come arrivare al Museo del Vetro di Murano

– Da Piazzale Roma e dalla Stazione Ferroviaria Santa Lucia prendere la Linea 3 Diretto Murano o la Linea 4.2 e scendere alla fermata Murano Museo.
– Da Piazza San Marco a Venezia prendere la Linea 4.2 fino a fermata Murano Museo; in alta stagione Linea 18 diretta a Murano.
– Dal Lido di Venezia prendere la Linea 5.1 fino a fermata Fondamenta Nuove, quindi cambio con Linea 4.1 e scendere alla fermata Museo Murano.

Guarda il Video dei Musei Civici del Museo del Vetro a Murano

Orario: dal 1 aprile al 31 ottobre dalle 10.00 alle 18.00 (ingresso consentito fino alle 17.30); dal 1 novembre al 31 marzo dalle 9.00 alle 17.00 (ingresso consentito fino alle 16.30). Chiuso il 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio.
Ingresso
: intero € 8; ridotto € 5.50 (ragazzi da 6 a 14 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi; studenti* dai 15 ai 29 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di studenti; cittadini U.E. ultrasessantacinquenni; personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice *è richiesto un documento). Gratuito per i residenti e nati nel Comune di Venezia; membri I.C.O.M.; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate e interpreti turistici che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo con prenotazione); volontari del Servizio Civile; partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card.
Offerta scuola: € 4 a persona (valida nel periodo 1 settembre – 15 marzo) per classi di studenti di ogni ordine e grado, accompagnate dai loro insegnanti, con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza.
Accessibilità: scala per accedere alla collezione; toilettes ampie.
Sito web: Museo del Vetro di Murano


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