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Padiglione Mongolia della 58° Biennale di Venezia

Il Padiglione della Mongolia alla Biennale d'Arte di Venezia: gli artisti del padiglione, le opere, gli orari, i periodi, il costo dei biglietti e la sede espositiva.

Padiglione Mongolia Biennale d'Arte 2019 a Venezia
Padiglione della Mongolia della 58° Biennale d'Arte - Bruchium Fermentum, Calle del Forno, Castello 2093-2090 - Venezia

Mostra in corso dal 11 maggio al 24 novembre 2019

La 58° Biennale d'Arte aprirà al pubblico l'11 maggio 2019. Ma a partire da pochi giorni prima dell'apertura vi saranno le varie vernici ed eventi collaterali che sempre animano improvvisamente la vita artistica veneziana. Il titolo dell'edizione 58 della Biennale d'Arte è May You Live In Interesting Times ossia "Possa tu vivere tempi interessanti".

Gli artisti invitati a esporre alla 58° Biennale d'Arte di venezia sono 79, con una prevalenza femminile. Tra loro i 2 italiani Ludovica Carbotta e Lara Favaretto. La prima realizzerà un'opera site specific a Forte Marghera, all'interno dell'edificio noto come Polveriera austriaca.

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Padiglione Mongolia della 58° Biennale D'Arte di Venezia

Titolo della mostra al Padiglione della Mongolia è A Temporality.

Artista: Jantsankhorol Erdenebayar with the participation of traditional Mongolian throat singers and Carsten Nicolai (Alva Noto).
Curatore: Gantuya Badamgarav.
Commissario:The Ministry of Education, Culture, Science and Sports of Mongolia.
Sede: Bruchium Fermentum, Calle del Forno, Castello 2093-2090

Comunicato Stampa Padiglione Mongolia della 58° Biennale d'Arte di Venezia

Curato da Gantuya Badamgarav, il Padiglione della Mongolia presenter� un progetto interdisciplinare unico dal titolo "A Temporality", che coinvolge l'artista mongolo E. Jantsankhorol, 4 cantanti della National Philharmonic Orchestra e il famoso artista tedesco Carsten Nicolai, noto come Alva Noto.

L'idea del progetto � stata sviluppata, afferma il curatore Gantuya, basandosi sulla "tradizione canora sperimentale" mongola, praticata da secoli dai nomadi mongoli per comunicare con la natura e gli animali. I suoni differivano a seconda dell'ambiente e delle menti, dei corpi e degli spiriti delle persone evolute. Tali tradizioni includono il canto di gola e il canto lungo, elencato come patrimonio mondiale dall'UNESCO.

Oggigiorno l'interazione tra uomo e natura � quasi estinta e abbiamo creato un ambiente creato dall'uomo che ci circonda, come blocchi di cemento, vetri, pannelli e asfalti con cui interagire. Il progetto espositivo emuler� la "tradizione canora sperimentale" mongola in forma contemporanea.

L'artista mongolo E. Jantsankhorol ha progettato un ambiente contemporaneo dove gli artisti possono interagire con oggetti e spazi fisici ed eseguire emettendo different suoni attraverso tecniche di canto tradizionale.

Il Padiglione della Mongolia si trova ad "Art Bakery", l'ex Bruchium Fermentum a 1 minuto a piedi dalla Biennale dell'Arsenale.

Il progetto � supportato e sponsorizzato dal Ministero dell'Istruzione, della Cultura, della Scienza e dello Sport della Mongolia, dal Fondo di coproduzione internazionale Goethe, dall'IFA Germania e dal MIAT - Mongolian Airlines.

Orari: Giardini dalle 10.00 alle 18.00. Arsenale dalle 10.00 alle 18.00 (dalle 10.00 alle 20.00 il venerdì e il sabato fino al 30 settembre). Chiuso il lunedì (escluso 13 maggio, 2 settembre, 18 novembre).
Biglietti: si invita a visitare il sito ufficiale. In rete € 21,50 fino al 31 marzo 2019.
Telefono: +39.041.5218711; fax +39.041.2728329
E-mail: aav@labiennale.org
Sito web: Biennale di Venezia


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