il tempo passa sempre
come l'acqua sotto i ponti
finch� ci sar� acqua...
quando il tempo sar� finito
i ponti crolleranno
forse allora le ragioni
le meschinit� della ragione
guarderanno in faccia lo specchio
guarderanno la loro immagine riflessa
e capiranno cosa volevano dire quei suoni
quelle parole vergate sulla carta, o solo
pronunciate per andarsene col vento dell'estate
si chiamavano verit� onest� purezza lealt� coraggio
i mille nomi di Visn� sono un solo nome
muto e immutabile
il mondo v� dove v�
e io penso che mi sono fatto tagliare la barba

PATTO DI SANGUE

Spietati cavalieri

spietati cavalieri dalle spade infuocate
vedo nei tuoi occhi
tristi
tracce di abbandoni crudeli e sleali
di donne accarezzate al tramonto
e di mille albe d'oro
da dimenticare
un brivido di terrore
- gridavo anch'io:
- "ALL'ATTACCO, ALL'ATTACCO"
la spada il trombone, la dignit� della patria
i caduti per la patria
un fiume rosso - memoria spietata,
bugiarda, accorri
riprendi come un ragno il lavoro lentamente,
o un filo sospeso sull'abisso non servir� a salvarmi
il suono della tua voce
continua a farmi impazzire
mi sussurra di mondi incantati e appassionati
sorrido quando il vento mi aiuta a sentire
L'odore di te
Ingrassa il desiderio
filtra i muri dell'inibizione
si scioglie in bocca ad una notte d'amore
bevo dal tuo calice avvelenato
nel Tempio della sensualit�
e prima che la tua immagine si sciolga
fare l'amore, ancora

 

 

Percorso a Piramide

Guardavo il sole, sorgere laggi�
ai confini della terra
dove il mare le s'insinua in una danza appassionata
un onda, mi cattura sposta l'asse e ridefinisce il percorso
ho perso le coordinate
salgo e scendo scendo vabb� salgo
ho sete dov'� l'acqua
la sorgente, ora, si lascia scoprire ogni volta che mi giro
i sensi ridestano la memoria
che avida non voleva condividere
il sublime piacere di te
E s� che avrei bevuto ancora, per tutta la notte
Et s� que je rapelle, maintenant, mon jeune Cirano

 

 

Percorso I

Una corsa sul filo dell'abisso.
L'annuncio di una caduta.
Uno sguardo indifferente,
mentre il destino stava disegnando il suo percorso
l'ombra nei tuoi occhi, controluce avvertita.
Odori
tu, di un odore che riconosco
PAURA, avvicinarsi a te.
Un piede nel vuoto,
meglio ignorarsi
Qualcosa che mi trascina
I pensieri mi abbandonano
il cuore straripa e io mi nascondo. Cado. voce senza eco
(Per favore 30 secondi per capire cosa succede
nel)l'�������.. .ASSOLUTO SILENZIO.

ANAI

 

 

 

Titolo

Aspettando l'Aurora,
Quando ti vedr� ancora,
Ora mi perdo in un'Estate assurda,
Mentre la Citt� dorme vicino alla Laguna!

 

 

 

 

Visione

Sulla Laguna, specchio di luce riflessa,
le nuvole, assoluta asimmetria,
lievitano su S. Marco.
Pi� vicino,
i voli dei gabbiani disegnano orbite ammaestrate.
Dietro di me, le Dolomiti,
cosparse del sangue del giorno morente,
fanno capolino da dietro i pioppi.
Su questo quadro,
la mia mente, ormai malata,
proietta la tua immagine:

Protetta dalle montagne
Cullata dalla laguna
Trafitta dai gabbiani


 

 

 



Ansia dell'Abbandono,
Dignitaria del recupero personale e
Dell'Intimo Catino della mia Anima,
Complice delle pi� crude offese alla mia eterna compagna�
Quante volte ancora, sentir� il tuo grido di morte
Spronare l'esercito dei piccoli demoni
Che sempre ti accompagna?
E per quanto tempo, danzerai alla mia festa
Volgarmente agghindata d'inganni,
Eccitando il Rancore, il pi� fedele dei tuoi spietati servitori,
Bevendo avidamente dalla coppa dell'Offesa
Per strapparmi,
All'alba,
Il piacere dell'Ultimo Ballo?



 




Certo! Tu sei al di sopra di ogni parola e giudizio,
Tu hai un'eterna vocazione all'Immobilismo,
Tu sei, unica fra tutte le altre, la pi� alta in grado
Nel Consiglio del Silenzio ed hai occulti
Poteri sul mio Spirito, che fortemente atrofizzato,
Malamente si risveglia tra i profumi delle lenzuola.

 

 

 

 

Oh! Dio ingrato, no!
Allora è vero! Sei tornata!
Ed ora guidi a cavallo l'esercito dei miei coraggiosi timori,
tutti pronti alla morte pur
di vedere il proprio comandante
salire sul trono della Passione.

 

 

 

 

Impunemente, sull'altare del desiderio,
soffochi il mio cuore.
Trova la forza di concretizzare astratti
che ti daranno piacevoli sostanze.
Non lasciarmi cadere, mia dea,
nella morbida trappola della tua religione.
In realtà sono già morto e
non esigo più di un complice sguardo,
e se la potenza dei nostri occhi tristi
non raggiunge il tuo pensiero,
liberami ora, spietata fiammma divina,
da questo invincibile dogma.

 

 

 


Ora che non sei più qui a ricordarmi che sono vivo,
sbriciolo il Tempo tra le inutili mani in
attesa di rinnovare nella memoria le tue antiche immagini.
Intanto innalzo la croce dell'Indipendenza sul monte dell'Ipocrisia.
Il mio Respiro indossa l'affanno dei ricordi,
chiedendo ogni tanto al cuore il perchè di tanto correre, ma lui rosso dalla vergogna,
risponde:"

Per tutta la vita ho creduto di servire un Principe Infallibile,
ero il Vassallo della Felicità,
ma ora che sono scese le tenebre nel suo falso regno,
tutto si è ghiacciato intorno a lui,
e tocca me, suo servitore,
scaldargli il petto e nutrirlo col mio
sangue, di nuova speranza.
E la Notte, quando gli effimeri
diletti si assopiscono tra le braccia della Stanchezza,
sento forte i suoi laceri lamenti che
tentano di spezzare l'oscurità gridando il suo nome.

 

 

 



Il tempo, ormai esausto di esistere vanamente,
s'arrende con orgoglio alla tua oscura forza,

Il Passato, vestito nell'abito più elegante che possiede,
passeggia altezzoso lungo la riva dove
scorre arreso il fiume dei miei pensieri.

Tu, intanto, hai lucidato le dolci catene della Passione e
stai portando a compimento il tuo piano diabolico.

Ma so che ti domandi il senso delle tue azioni e
che il tuo viso è scolpito a volte dalla nostra Gloria
e a volte dalla tua incredulità.

Io, di mio, ho poco da aggiungere! Se non che il tempo
recupera in noi la sua fierezza,

E vendicandosi del torto che gli ho inflitto al Primo verso
strappa divertito i giorni dal calendario
ridendo a crepapelle delle nostre vite separate!


 

 

 


Risorgi improvvisa dalle ceneri dei miei pensieri,
avvolta dalla spietata luce del Destino,
e come Atto Naturale sciogli le mie lunghe trecce d'amore,
portando Ordine nella mia testa
e disordine nel mio cuore.

 

 

 

 

Ho iniziato il mio poetare perchè
era morto qualcuno ed era troppo il mio dolore,
poi è venuto il tempo in cui ho intinto
nell'alcol una vera ispirazione,
quindi le donne, superbe o ingenue
scrissero le rime sanguinose e primigenie,
e poi venne lei, la sorella della Maledizione,
che ancora oggi firma fiera ogni mia lucente sensazione.
Per lei avrei distrutto tutto senza affanno,
avrei donato la mia arte al maestro dell'Inganno,
ma amore riconosce amore
e poesia e donna si unirono nel candore
che infelice dopo tempo,
ha trovato risposte nel mio cuore.

MIMNERMO

 

 

Giulia è una rivista che nasce dalla Passione per la poesia, e vuole far emergere l'indotto emotivo di chi sente la complicità delle parole ogni giorno.
Se vuoi proporre un testo: giulia@invenicetoday.com
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